perdite liquido da areola post mastoplastica
 Mi sono sottoposta Ad un intervento di mastoplastica additiva circa un anno e mezzo fa (aprile 2019) e da un anno che è cominciato il mio calvario. Ho cominciato ad avere delle perdite di un liquido giallo e appiccicoso dall’areola del seno destro, con annesso inturgidimento del capezzolo, tensione e calore del seno. Mi succedeva prima del ciclo e durante l’ovulazione. Mi sono subito sottoposta ad una visita da un senologo oncologo il quale mi ha fatto anche una ecografia. Tutto ok , niente di niente. Mi ha detto che secondo lui è solo la protesi che spinge sui dotti lattiferi quando il seno si ingrossa nelle particolari fasi del ciclo mestruale, gonfiore che non ho più avvertito dopo aver allattato (ho una figlia di 7 anni).   Mi ha tranquillizzata dicendo di mettere una pomata drenante. Ma tutto ciò si è amplificato  poi in estate, quando ho cominciato ad avere problemi di ciclo mestruale irregolare e quasi assente. Mi hanno diagnosticato in seguito l’ovaio policistico. Ho cominciato ad assumere la pillola contraccettiva per questo, temendo che il seno aumentasse di volume e il problema si acutizzasse maggiormente. Tutto ciò non è successo (prendo la pillola da agosto), almeno fino a qualche giorno fa. Il seno destro è più gonfio, caldo e dolorante, le perdite sono abbondanti tanto da sporcare i vestiti. Sono limitata nei movimenti. Mi sono operata a Zagabria (Croazia) e adesso non riesco a mettermi in contatto con il chirurgo che mi ha operato. Cosa devo fare?ho paura 
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 Buongiorno Nik, non me ne voglia, ma questo può accadere a chi sceglie di operarsi all’estero, presumibilmente alla ricerca di un risparmio economico.  
Spero che questo suo post venga letto non solo dai medici ma soprattutto da coloro che pensano che sono convinte che la strada più economica sia anche la più sicura. In genere non è mai così.  Al contrario, come in qualsiasi campo, tanto paghi..... tanto hai.  
Detto questo, vorrei comunque aiutarla. 
Hai mai fatto un dosaggio della prolattina? Se non lo avesse fatto lo effettui e mi faccia sapere i valori. 
Cordialità,
Dott. Dario d’Angelo 
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 Se il suo seno è caldo, dolorante e gonfio potrebbe avere una mastite . Per escludere qualsiasi interessamento della protesi conviene rifare una ecografia, ed eventualmente un esame citologico del liquido che fuoriesce.
 
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 Mi pare che si tratti più di un problema ghiandolare che protesico. Ripeta l’ecografia e faccia dei dosaggi ormonali, dal momento che ha un ovaio policistico. Si faccia seguire da un medico, almeno dal ginecologo.
Cordialità
dott.ssa Arianna Tinti
http://www.ariannatinti.it/
    Cordialità
dott.ssa Arianna Tinti
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 Le consiglierei di farsi vedere da un endocrinologo per valutazione dei ormoni mirati, nel caso fosse tutto ok , probabilmente bisogna mettere una protesi più piccola in modo che non metta in tensione troppo la sua ghiandola mammaria.
Saluti, dr.ssa Stelian
    Saluti, dr.ssa Stelian
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 Operandosi all'estero e con tecniche magari non perfette può essere successo qualcosa a livello dei dotti lattiferi, recisi o presenza di punti in piani errati che causano mastiti ricorrenti come sta sperimentando. si faccia visitare da un chirurgo 
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 Gentile Nik, 
Consiglio di trovare un chirurgo "vicino" che la possa seguire in questo lungo iter post chirurgico.
Dosaggio della prolattina ed eventuale terapia.
Cordiali saluti
Studio dott Cravero
    Consiglio di trovare un chirurgo "vicino" che la possa seguire in questo lungo iter post chirurgico.
Dosaggio della prolattina ed eventuale terapia.
Cordiali saluti
Studio dott Cravero
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 il problema che l'assilla da tempo potrebbe riferirsi ad una infiammazione della ghiandola- mastite ricorrente. Sarebbe opportuno rifare un esame eco della mammella ed eventuale Tampone dell'essudato per escludere un'infezione della mammella.
Certo, il chirurgo che ha effettuato l'intervento dovrebbe essere disponibile per ogni emergenza, e non non è segno di professionalità per il collega...,
Cordiali saluti
dr Adriana Pozzi
    Certo, il chirurgo che ha effettuato l'intervento dovrebbe essere disponibile per ogni emergenza, e non non è segno di professionalità per il collega...,
Cordiali saluti
dr Adriana Pozzi