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Non esiste una donna con un seno perfettamente simmetrico. Quando l'asimmetria diventa un vero problema si può procedere con diverse soluzioni: aumento del seno, mastoplastica riduttiva, mastopessi, sollevamento dell'areola.

1. Che cos’è l’asimmetria mammaria?

L’asimmetria mammaria è definita come una differenza di forma e/o di volume e/o di posizione tra i due seni. Un lieve grado di asimmetria del seno è comune, in quanto mai un lato del corpo è esattamente speculare all’altro, ma quando la differenza tra le due parti per forma e volume è importante, tanto da riuscire con difficoltà a camuffarne la presenza con l’abbigliamento, può arrivare ad essere causa di difficoltà nella quotidiana vita di relazione con gli altri.

2. Quali sono le cause dell’asimmetria del seno?

La causa dell’asimmetria mammaria spesso è congenita, per cui sin dalla pubertà si può avere un normale sviluppo del seno da un lato, mentre dall’altro il quadro clinico può manifestarsi con tre diverse forme: seno di volume piccolo, ma di forma simile all’altro, per insufficiente sviluppo volumetrico della ghiandola; seno di forma diversa per differente forma della ghiandola ovvero per una asimmetria ghiandolare mammaria (cilindrica anziché conica); seno in posizione diversa o seno asimmetrico, spesso per deformità scheletriche, quali scoliosi, pectus excavatum, ecc.

asimmetria mammaria
Asimmetria mammaria foto prima e dopo. (L'archivio privato della Dott.ssa Arianna Tinti)

È frequente che col tempo, dopo gravidanze o variazioni di peso, oltre naturalmente all’età, l’asimmetria mammaria risulti più evidente, soprattutto quando il seno “normale” è di taglia medio-grande. Questo tipo di mammella, infatti, è quella che maggiormente nel tempo può andare incontro a cambiamenti come lo svuotamento, l’ulteriore aumento volumetrico, il cedimento ghiandolare e cutaneo (ptosi).

Da non dimenticare sono, inoltre, le asimmetrie mammarie acquisite, là dove un trauma o un intervento chirurgico, eseguito, per esempio per asportare un tumore, hanno fatto perdere l’originaria similitudine tra i due seni.

Per cercare di correggere tale problematica le soluzioni possono essere molto diverse, a seconda del tipo di asimmetria del seno presente e a seconda dell’età in cui si interviene.

3. Cosa fare prima dell’intervento per correggere l’asimmetria del seno?

Se si decide di cercare di porre rimedio all’asimmetria mammaria, importantissima è la prima visita che si esegue dallo specialista, in cui sono valutati il tipo di asimmetria, il tipo di mammella, di tessuto sottocutaneo e di pelle insieme alle caratteristiche corporee (altezza, peso, tipo di torace) alle proporzioni tra le varie parti del corpo e, naturalmente, vengono ascoltati i desideri e le aspettative della paziente. Sempre durante la visita viene fornita la lista degli esami preoperatori, in cui, oltre alle analisi del sangue e ad una visita cardiologica, è sempre compresa una ecografia mammaria o una mammografia, a seconda dell’età.

4. Quando è consigliato l’intervento per la correzione dell’asimmetria del seno?

È bene sottolineare che ogni correzione dell’asimmetria mammaria va eseguita, per le giovanissime, almeno dopo i 18-20 anni d’età, in modo da attendere il completo sviluppo della ghiandola mammaria e dopo almeno 6 mesi dalla cessazione dell’allattamento, in caso di correzioni di un seno cadente o di un seno asimmetrico post-gravidico.

5. Quali sono gli interventi chirurgici per correggere l’asimmetria mammaria?

Il tipo di correzione varia a seconda dell’asimmetria del seno di base. Nei casi di sola differenza di volume e se il seno più grande è di volume adeguato, si può eseguire una mastoplastica additiva monolaterale con inserimento di una protesi, spesso in sede sotto-muscolare, nel seno di volume piccolo oppure, più frequentemente, si può eseguire una mastoplastica additiva bilaterale con inserimento di protesi di diverso volume (l’impianto maggiore nel seno originariamente più piccolo), per rendere maggiormente gradevole anche il seno più grande.

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La paziente è stata corretta a destra con una mastoplastica additiva e a sinistra con una mastopessi con protesi, anche qui inserendo protesi di volume differente. (L'archivio privato della Dott.ssa Arianna Tinti)

Altre volte è possibile avere da un lato un seno ben sviluppato, di taglia medio-grande e più o meno cadente, mentre dall’altro lato un seno di volume piccolo ma non ceduto. In tali casi e, in generale, quando ci sono seni di forma diversa associata o meno a differente volume, è necessario cercare di correggere la forma del seno più grande rimodellando il cedimento ghiandolare e la cute con un intervento di mastopessi o di mastoplastica riduttiva (con cicatrici periareolari o, più estese, a “T” invertita, a seconda del tipo di correzione dell’asimmetria mammaria da eseguire) e contemporaneamente eseguire una mastoplastica additiva monolaterale o bilaterale con protesi di volume diverso, se è necessario anche adeguare il volume tra i due lati. In alcuni casi di asimmetria volumetrica del seno non estremamente grave si può anche optare per una correzione mediante impianto di grasso nel seno di volume più piccolo (lipofilling).

Naturalmente, solo mediante una visita, l’attenta valutazione della paziente e dei pro e dei contro di ogni tipo di correzione sarà possibile trovare la soluzione migliore per quel caso specifico.

6. Modalità di esecuzione degli interventi per la correzione dell’asimmetria mammaria

La correzione dell’asimmetria mammaria si esegue solitamente in anestesia generale in regime di day-hospital, meno frequentemente con una notte di ricovero. La durata degli interventi correttivi è molto variabile, in quanto dipende dalle tecniche che si devono applicare di volta in volta (per esempio, mastoplastica additiva bilaterale: durata 1,5-2 ore; mastoplastica riduttiva monolaterale con mastoplastica additiva monolaterale: durata 4 ore, ecc.)

Per la descrizione dettagliata degli interventi chirurgici per correggere l’asimmetria mammaria si rimanda alle schede specifiche di ogni tipo di tecnica correttiva citata (mastoplastica additiva, mastopessi, mastopessi con protesi, mastoplastica riduttiva).

7. Decorso postoperatorio dopo l’intervento di correzione dell’asimmetria del seno

Dopo l’intervento correttivo dell’asimmetria mammaria ci sarà un po’ di edema che mimetizzerà il reale risultato finale, il quale verrà gradualmente raggiunto dopo almeno sei mesi.

Come per ogni intervento al seno, per circa un mese dopo l’operazione per correggere l’asimmetria mammaria si dovranno evitare tutti i movimenti ampi e di forza con le braccia (sport compreso) e la guida dell’automobile per 2 settimane. Sempre per un mese, inoltre, si dovrà indossare un reggiseno contenitivo adeguato.

8. Correzione dell'asimmetria mammaria: complicanze

Le complicanze che si possono avere sono quelle proprie di ogni tipo di intervento citato (ematoma, sieroma, infezione, contrattura capsulare, liponecrosi, cattiva cicatrizzazione, e molte altre ancora…) alla cui scheda, per completezza, si rimanda.

9. Quali sono i risultati dopo l’intervento per la correzione dell’asimmetria mammaria e qual è la loro durata?

Come si è potuto notare, le possibilità correttive e le combinazioni tra di loro sono tante, proprio perché vari e diversamente accostati sono gli elementi da correggere (forma, volume, simmetria,…).

Il tipo di correzione dell’asimmetria mammaria influenza la stabilità del risultato nel tempo. Se un seno è stato sottoposto a mastopessi o a mastoplastica riduttiva sarà senza dubbio soggetto a maggiori cambiamenti negli anni rispetto a quello sottoposto a mastoplastica additiva perché originariamente molto piccolo. Parimenti, le pazienti sovrappeso tenderanno più di frequente a vedere cambiare l’aspetto del proprio seno col tempo. Inoltre, le pazienti che si sono sottoposte a lipofilling per correggere l’asimmetria mammaria hanno un’alta probabilità di dovere ripetere tale procedura dopo qualche mese, a causa del parziale e imprevedibile riassorbimento a cui può andare incontro il grasso innestato per sopperire alla differenza di volume.

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La paziente è stata corretta con mastoplastica additiva con inserimento di protesi di volume diverso. (L'archivio privato della Dott.ssa Arianna Tinti)

Quando si ipotizza una strategia correttiva, quindi, bisogna considerare anche tutto questo. E’ fondamentale tenere presente che tali differenti metodi correttivi tra un lato e l’altro, a cui è necessario ricorrere per raggiungere una maggiore armonia corporea, potranno cercare di diminuire il più possibile la differenza di volume dei due seni, ma non riusciranno mai a renderli uguali, in quanto un seno è asimmetrico non solo per una asimmetria ghiandolare mammaria, ma per molteplici altri fattori. Bisogna, infatti, sempre considerare che anche la cute può essere tesa (o ceduta) in maniera diversa, la base d’impianto del seno è differente, come pure l’estensione dell’areola e un lato del torace (base scheletrica e muscolare della regione pettorale) non è mai uguale a quello opposto, tutte condizioni non modificabili e che influenzano in maniera variabile il buon esito finale.

Il candidato ideale per la correzione dell’asimmetria mammaria è, perciò, chi è conscio del fatto che l’obiettivo dell’intervento è quello di diminuire le differenze tra i due seni, ma non di eliminarle. Chi pretende di potere raggiungere con ogni mezzo, anche a costo di interventi ripetuti, l’assoluta simmetria del proprio seno non è un buon candidato.

10. Quanto costa un intervento di correzione dell’asimmetria del seno?

Trattandosi quasi sempre di una combinazione di interventi, il costo della correzione di una asimmetria mammaria è molto variabile, perché dipende dal tipo di intervento che si esegue. Il prezzo può partire indicativamente da 4000 euro ed arrivare anche a oltre 8000 euro. La visita preliminare, oltre a capire quale intervento correttivo applicare, sarà utile anche a definire questo aspetto.

L’asimmetria mammaria è un quadro clinico molto variabile, che è necessario che venga valutato con estrema attenzione durante la prima visita, in modo da trovare la soluzione correttiva migliore, la quale consiste, il più delle volte, nella combinazione di tecniche differenti (mastoplastica additiva monolaterale/bilaterale, mastopessi, mastoplastica riduttiva…). L'obiettivo deve comunque restare quello di rendere più simili tra loro i due seni, a causa della reale impossibilità tecnica di dare loro una forma e un volume perfettamente uguali. 

Aggiornato: 17.01.2019

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