Rinoplastica secondaria

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L’intervento di rinoplastica secondaria (denominata anche rinoplastica di revisione) è rivolto a pazienti che sono già stati sottoposti ad uno o più interventi di rinoplastica. La rinoplastica di revisione viene richiesta, nella maggior parte dei casi, perché il paziente è insoddisfatto del risultato estetico e/o funzionale del/dei pregresso/i intervento/i.

Prima dell'intervento di rinoplastica secondaria

Uno studio pre-operatorio accurato è una condizione indispensabile prima di affrontare un intervento ad elevata complessità come è la rinoplastica di revisione. L’endoscopia nasale permetterà di definire lo stato anatomico del naso interno, mentre le condizioni strutturali delle componenti del naso esterno saranno oggetto di una specifica analisi pre-operatoria. Uno studio fotografico accurato è elemento indispensabile nella pianificazione della rinoplastica secondaria.

Per il chirurgo è molto utile che il paziente abbia con sé:

  • foto del naso originale, prima cioè di aver subito la prima rinoplastica;
  • nel caso di più interventi di rinoplastica, foto di ogni post-operatorio;
  • quando disponibili, copie delle cartelle cliniche del/i pregresso/i intervento/i. 

In alcuni casi, prima della rinoplastica secondaria, potrà essere necessario eseguire una Tomografia Computerizzata (TC) o una Risonanza Magnetica (RM) della piramide e delle cavità nasali.

Andamento dell'operazione di rinoplastica secondaria

Le procedure attuate possono variare da:

a) procedure mini-invasive sofisticate ma di elevata efficacia, mirate a correggere difetti di gravità lieve/media.

b) interventi complessi di ricostruzione a carico di una o più sub-unità anatomiche del naso per difetti di supporto generalmente causato da eccesso di rimozione di cartilagine e/o osso nel/i precedente/i intervento/i. Le procedure comportano l’uso di innesti autologhi, cioè di tessuti del medesimo soggetto. La recente letteratura concorda nel non usare impianti sintetici.

A seconda della tipologia del difetto del naso da correggere, il tessuto cartilagineo da innestare è prelevato dal setto nasale (nei casi in cui tale cartilagine non sia stata estesamente rimossa nei precedenti interventi), dall’orecchio o dalle costole. Alcune procedure comportano l’utilizzo di altri tessuti, quali la fascia del muscolo temporale, la fascia lata (prelevata dalla coscia) o la cute del padiglione auricolare per innesti compositi (pelle + cartilagine).

La durata dell'intervento di rinoplastica di revisione è altamente variabile, e dipende dall’estensione dell’intervento. Può durare da meno di un’ora fino a 4 ore.

Non esiste nessuna procedura chirurgica che non comporti l’eventualità di interventi successivi, finalizzati a migliorare il risultato chirurgico. Questa possibilità è certamente da considerare anche per l’intervento di rinoplastica secondaria, soprattutto nei casi in cui verranno trattate estese ricostruzioni strutturali (dorso, punta del naso, setto nasale).

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Questa paziente presentava deformità molto complesse da correggere, esiti di un eccesso di rimozione del dorso e delle cartilagini della punta. L’intero profilo, dalla radice alla punta, è stato ricostruito secondo i desideri della paziente con innesti cartilaginei autologhi. Punta e bordo dell’ala sono state riportate in posizione normale. Sulla posa di tre/quarti pre-operatoria è chiaramente visibile la tipica deformità a “V-invertita”, corretta dopo chirurgia con tecnica ibrida endonasale, senza incisione columellare.
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Tempi di recupero dopo la rinoplastica secondaria

I tempi di recupero post rinoplastica di revisione sono in relazione a 4 fattori:

  • tipologia dell’intervento di rinoplastica di revisione
  • sede di prelievo degli innesti
  • quantità di innesti utilizzati
  • reazione individuale

Nella maggioranza dei casi, si torna al lavoro dopo 2 settimane dall'intervento di rinoplastica secondaria – periodo in cui si consiglia di astenersi da attività fisico-sportive. Poi il/la paziente potrà riprendere le normali attività con gradualità. I tempi di recupero post rinoplastica di revisione sono certamente più lunghi in caso di uso estensivo di innesti, soprattutto se prelevati dalle costole.

Generalmente, in relazione alla tipologia e all’entità del difetto del naso, il chirurgo fornisce al paziente una serie di regole per velocizzare i tempi di guarigione dopo l’intervento di chirurgia plastica del naso, regole che includono cerottazioni e/o massaggi su aree specifiche del naso, come pure terapie farmacologiche specifiche, generali e locali.

Cicatrici post rinoplastica secondaria

Nel caso si usi una tecnica endonasale (rinoplastica chiusa), non ci sono cicatrici esterne.

Quando si utilizza una tecnica aperta (rinoplastica open), bisogna mettere in conto la possibile visibilità dell’incisione columellare.

Nei rari casi in cui con la rinoplastica secondaria bisogna ricostruire difetti di sostanza dei tessuti molli di rivestimento esterni, residuano cicatrici esterne legate all’uso di lembi locali.

Complicazioni della rinoplastica di revisione

Soprattutto nei casi in cui il chirurgo si confronta con un’anatomia profondamente alterata da precedente chirurgia plastica del naso, durante l’intervento di rinoplastica secondaria si possono incontrare alterazioni anatomiche tali da rendere difficoltosa la completa riparazione del difetto, portando ad un risultato inferiore alle aspettative. La complicazione post-operatoria statisticamente più frequente è l’emorragia nasale: in termini assoluti è tuttavia molto rara, quasi sempre facilmente gestibile ambulatorialmente.

Nella maggioranza degli interventi di rinoplastica secondaria si utilizzano innesti, che possono potenzialmente determinare complicazioni specifiche (riassorbimento, spostamento, visibilità dei bordi).

Un certo grado di asimmetria dopo la rinoplastica secondaria è una eventualità relativamente frequente.

Ogni paziente di revisione è differente. Pertanto, tipologia e incidenza di complicazioni post rinoplastica secondaria sono specifiche per ogni soggetto. Le possibili complicazioni devo essere discusse in dettaglio con il chirurgo prima dell’intervento di rinoplastica di revisione, in modo che il paziente sia preventivamente informato. Questa indispensabile fase di informazione si conclude con un consenso informato scritto, controfirmato da paziente e chirurgo.

Controindicazioni - quando non è possibile sottoporsi all'intervento di rinoplastica secondaria?

Una classica controindicazione è la presenza di una infiammazione/ infezione in atto a carico della regione nasale.

Come regola generale, è consigliabile attendere circa un anno dal precedente intervento di rinoplastica prima di sottoporsi ad un intervento di revisione. Questa pratica va tuttavia adattata ad ogni singolo caso. Mentre per alcune tipologie di difetto (per esempio, pareti ossee del naso esterno) l’intervento di rinoplastica secondaria può essere attuato prima dell’anno, per altre (per esempio, difetti della punta del naso in pazienti con pelle spessa e seborroica) può essere consigliabile attendere oltre i 12 mesi.

Quali sono gli svantaggi e i vantaggi della rinoplastica secondaria e gli eventuali rischi?

I vantaggi della rinoplastica di revisione sono inerenti agli obiettivi dell’intervento: realizzare un naso di aspetto naturale in armonia con le altre unità estetiche del viso, e al contempo migliorare la funzione respiratoria nasale.

Gli svantaggi sono legati alla elevata complessità tecnica dell’intervento di rinoplastica secondaria, per cui è raro che si ottenga una correzione totale dei difetti del naso. Il paziente deve essere consapevole che ci sono dei limiti a quanto è possibile ottenere con la chirurgia plastica di revisione. È evidente che l’entità del difetto del naso e l’esperienza/abilità/talento del chirurgo, sono i due principali fattori determinanti il successo della rinoplastica secondaria.

I rischi della rinoplastica di revisione sono legati ad un possibile, seppur poco probabile, peggioramento della situazione esistente, e ad una maggiore incidenza di “ritocchi” rispetto alla rinoplastica primaria.

Il rischio è legato anche al particolare retroterra psicologico di questa tipologia di pazienti che generalmente hanno grandi aspettative associate ad un grado elevato di sofferenza interiore. I rischi di aggravare lo stato di sofferenza psicologica in caso di parziale successo della rinoplastica secondaria, sono da valutare con grande attenzione prima dell’intervento. La prudenza è una componente critica in queste situazioni: è preferibile non sottoporsi ad un intervento di rinoplastica secondaria se c’è una significativa discrepanza tra le aspettative del paziente e le possibilità tecniche di realizzazione.

Al di fuori della chirurgia plastica del naso, è bene sottolineare che non esistono altri trattamenti che possano dare risultati simili in termini di stabilità, naturalezza e durata.

In alcune situazioni caratterizzate da avvallamenti lievi, da piccole irregolarità del naso, da modeste zone di asimmetria e limitate alterazioni della linea del profilo, l’uso di iniettabili riassorbibili (acido ialuronico) può dare miglioramenti apprezzabili, ma di durata limitata nel tempo. L’uso di iniettabili non è tuttavia una procedura scevra da rischi, anche gravi, e la procedura deve essere attuata da specialisti che abbiano conoscenze anatomiche approfondite.

Tipologia ed estensione dell’intervento vanno realizzati a misura del difetto da correggere.

La rinoplastica di revisione deve essere eseguita da un chirurgo che abbia maturato una solida esperienza chirurgica specifica in rinoplastica.

Come per qualsiasi procedura chirurgica, ci sono dei limiti a quanto è possibile ottenere. Entità del difetto ed esperienza/abilità del chirurgo sono i due principali fattori della definizione dei limiti delle possibilità.

Quanto costa un intervento di rinoplastica secondaria?

Il costo di un intervento di rinoplastica secondaria varia da un professionista all'altro e da un'area geografica all'altra.

È consigliabile non considerare il prezzo della rinoplastica di revisione come l’unico criterio, o come il criterio fondamentale nella scelta del chirurgo. Nella valutazione dei costi complessivi, bisogna tener presente che questi variano non solo in relazione alla specializzazione e al “nome” del chirurgo, ma anche in relazione alla qualità dei servizi e della tecnologia della clinica in cui il chirurgo effettua l’intervento di chirurgia plastica al naso.

Aggiornato: 17.12.2019

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