Quale sarà Il futuro della Chirurgia Estetica Low Cost in Italia?

Autore: STAR MEDICAL CENTER Ltd

La chirurgia estetica low cost e’ il vero fenomeno emergente di questi anni

La chirurgia estetica low cost è il vero fenomeno emergente di questi anni: un mercato in piena espansione, destinato a realizzare fatturati importanti per tutto il 2011. Dietro l’offerta di un prezzo troppo basso, tuttavia, si nascondono spesso sorprese poco piacevoli, e la delusione è sempre in agguato. Come orientarsi nel mare di proposte?

Questo intervento è mirato ad offrire alcune linee guida per chi ha sentito parlare di chirurgia estetica  low cost, ed ha in mente un viaggio con lo scopo di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica all’estero. A titolo di esempio, consideriamo il caso dell’intervento di chirurgia estetica sicuramente più conosciuto e richiesto: l’intervento di aumento del seno, o mastoplastica additiva.

Vediamo innanzitutto, punto per punto, quali sono i fattori di scelta più importanti:

Scelta delle protesi chirurgiche

Le protesi utilizzate nell’intervento di mastoplastica additiva sono di importanza cruciale. La loro scelta è determinante al fine di scongiurare le più gravi complicanze a breve e/o lungo termine, che spesso costituiscono gli spiacevoli strascichi di un intervento di chirurgia estetica. Pensiamo solo alle più frequenti e conosciute: la contrattura capsulare e il rischio di rottura degli impianti mammari:

Contrattura capsulare. La contrattura capsulare è il risultato di una reazione da corpo estraneo. Quando è grave, può provocare dolore e mal posizionamento dell’impianto. Si rendono quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali per la sua totale o parziale asportazione e la sostituzione della protesi. La frequenza di contrattura capsulare è drasticamente inferiore per gli impianti a superficie testurizzata di ultima generazione, prodotti dalle aziende leader del mercato.

Rottura/perdite. Uno studio ha cercato di correlare la generazione degli impianti alla frequenza di rottura, riportando il 95% dei casi per le protesi di vecchia concezione, realizzate fino alla metà degli anni ’90, e solo del 3.2% per gli impianti di nuova generazione.

In sintesi: occorre scegliere accuratamente il tipo di protesi da impiantare, al fine di scongiurare la necessità di un nuovo intervento chirurgico riparatore entro cinque anni da quello iniziale.

E’ facile intuire come protesi estetiche di qualità elevata, realizzate dalle case produttrici più importanti, non possano avere costi ridotti. A seconda della tipologia prescelta, i prezzi si aggirano mediamente dagli 800 ai 1200 euro. Si tratta di prodotti di eccezionale qualità, frutto di studi e tecnologie avanzatissime, e garantiti praticamente a vita.

Come scegliere il chirurgo estetico

Un chirurgo estetico che si rispetti è un serio professionista che ha maturato anni di studi ed esperienze sul campo, in Italia e all’estero, dove ha frequentato tirocini, corsi di specializzazione e aggiornamento nel campo della chirurgia estetica. La sua formazione è, di fatto, permanente: il carattere stesso della sua professione lo obbliga a frequenti viaggi per tenersi al passo dell’evoluzione delle  tecnologie. Tutto questo rappresenta per il chirurgo estetico un costo: va da sé che un professionista esperto e competente non può permettersi di abbassare il suo onorario sotto una certa soglia minima, che in Italia si aggira intorno ai 1500 euro.

Ma il costo del chirurgo estetico è elevato anche in ragione della copertura assicurativa che tutela il suo lavoro: le  pesanti responsabilità civili e  penali, oltre naturalmente a quelle morali ed etiche, connesse al buon esito di un intervento di chirurgia estetica ricadono tutte sulle spalle del chirurgo, che non può evidentemente assumerle per una cifra minore.

Lo stesso discorso si applica ovviamente all’anestesista, la cui responsabilità è altrettanto cruciale.

Scelta dello staff

Ma non occorre prestare attenzione solo alla scelta dell’anestesista: nel team che dovrà effettuare l’intervento di chirurgia estetica, giocano un ruolo determinante anche l’infermiera di sala operatoria e l’aiuto chirurgo  (che spesso è più di uno, per interventi estetici di una certa complessità).

I costi minimi di uno staff chirurgico preparato e competente non possono essere inferiori ai 1200 euro complessivi. Scendere al di sotto di tale soglia significa spesso affidarsi a personale  con meno esperienza e competenze specifiche.

Come scegliere la clinica estetica

Si tratta di una banalità, ma  spesso non sembra essere così ovvio. Talvolta le cause più frequenti di insuccesso nella chirurgia estetica potrebbero essere facilmente evitate operando in strutture adeguate e a norma. La clinica estetica, in sostanza, deve garantire l’assoluta e  totale sicurezza. Non è pensabile di eseguire in ambulatorio un intervento di chirurgia estetica, quale esso sia. Purtroppo, è una pratica ancora oggi ricorrente, con esiti anche drammatici.

Tutte le cliniche estetiche si dichiarano sicure, almeno sulla carta. Ma valutiamo con più attenzione i criteri:

  • la struttura operante deve disporre, al suo interno, di una sala di terapia intensiva con unità di rianimazione per far fronte alle eventuali complicanze, disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette.
  • la clinica deve comprendere al suo interno un laboratorio di analisi, in grado di fornire il più velocemente possibile i risultati degli esami necessari a far fronte ad eventuali complicazioni che possano verificarsi durante l’intervento, specificatamente per quanto riguarda l’ anestesia;

fondamentale è l’assoluta pulizia e l’asetticità dei locali dove si svolgerá l’intervento. Va da sé che un ambulatorio non può essere il luogo più adatto a rispondere ai massimi criteri di asetticità.
Non solo in sala operatoria l’igiene è determinante: che si tratti di day hospital (senza il pernotto all’interno della clinica) o di una lunga degenza, la struttura  deve comunque garantire la pulizia assoluta dei locali. Specialmente dopo l’intervento, il rischio di infezioni è particolarmente elevato.

L’insieme di questi fattori porta ad un’unica conclusione: effettuare un intervento di mastoplastica additiva in Italia NON PUO’, a conti fatti, costare meno di cinquemila euro, se eseguita in day hospital (e quindi senza considerare le ingenti spese di degenza). Scendere al di sotto di questa soglia significa uno scadimento sostanziale in qualità. Trattandosi di un intervento di chirurgia, è facile capire come ciò comporti il più delle volte mettere a serio repentaglio la propria salute. Pubblicizzare servizi di chirurgia estetica low cost, come spesso si vede in certi siti, senza neppure menzionare il nome del chirurgo estetico, l’indirizzo della clinica e la marca delle protesi utilizzate equivale, a nostro avviso, ad esporre il paziente ad una vera e propria roulette russa.

La situazione della chirurgia estetica all’estero

Iniziamo a sgombrare il campo da un equivoco ricorrente: chirurgia estetica all’estero e chirurgia estetica low cost non sono sinonimi. La scelta di operarsi, ad esempio, in Sri Lanka, che si sta rapidamente affermando come frontiera emergente della chirurgia estetica economica, oppure di operarsi a Houston negli U.S.A. non può ovviamente essere dettata dalle medesime considerazioni. L’intervento viene effettuato in base a parametri qualitativi differenti, e non può avere lo stesso costo.

In linea generale, si sente spesso parlare di "bisturi trip", ovvero di un viaggio al fine di effettuare un intervento di chirurgia estetica all’estero, in riferimento soprattutto ad alcune mete, molto ambite dagli europei per la vicinanza, e per i prezzi estremamente contenuti: Polonia, Tunisia e Slovenia le più ricercate. Ma non solo: più recentemente anche Thailandia, Sud Africa, al di fuori dei confini europei, stanno prepotentemente imponendosi nel mercato della chirurgia estetica low cost. Il motivo della scelta è essenzialmente di ordine economico: il costo della mastoplastica additiva è mediamente di € 3.700. Ma non è infrequente trovare chi pratica prezzi nettamente al di sotto dei duemila euro.

Ma si tratta di interventi estetici di qualità? E’ difficile generalizzare; ogni realtà è complessa e andrebbe analizzata nel suo ambiente specifico. I parametri qualitativi sono molto oscillanti. In alcuni casi è possibile trovare ottimi chirurghi plastici, dotati di una notevole preparazione tecnica ma di senso estetico, a volte, discutibile. Il più delle volte il Paese prescelto non offre una tradizione di chirurgia plastica ed estetica consolidata (specialmente nel sud-est asiatico), e i servizi disponibili non sono all’altezza degli standard qualitativi italiani. Generalmente, l’assistenza pre e post operatoria è scarsa o nulla, le difficoltà linguistiche spesso insormontabili e la visita di controllo in Italia impossibile.

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Aggiornato: 23.11.2015

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STAR MEDICAL CENTER Ltd

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